Alimentazione e allergie

La primavera è il periodo dell’anno più frequentemente associato a manifestazioni allergiche quali, ad esempio, l’allergia ai pollini e alle graminacee.

In realtà esistono numerose forme allergiche che si possono presentare in altri periodi dell’anno (ad esempio allergia a piante con fioritura invernale o autunnale) o che, peggio, possono durare tutto l’anno (allergia agli acari della polvere, ai peli di animali o ad alcuni alimenti).

 

L’allergia viene definita come una reazione eccessiva del nostro sistema immunitario (ipersensibilità) nei confronti di una o più sostanze con cui entriamo in contatto (definite allergeni). Normalmente queste sostanze sono innocue ma quando vengono inalate/mangiate/toccate da un soggetto allergico sono in grado di provocare una risposta anomala ed esagerata da parte del sistema immunitario.

Questa risposta è mediata da una particolare classe di anticorpi chiamate immunoglobuline IgE. Le IgE si legano ai mastociti (altre cellule di difesa presenti nel nostro organismo) portando alla liberazione di numerose sostanze quali istamina, serotonina e leucotrieni che a loro volta portano alla comparsa dei sintomi allergici. La sintomatologia allergica può comprende rinite, asma, infiammazione oculare, orticaria, dermatiti, infiammazione gastrointestinale (dissenteria) e shock anafilattico, che può rivelarsi addirittura fatale.

È possibile alleviare i sintomi dell’allergia attraverso un’adeguata terapia farmacologica e cercando di esporsi il meno possibile alla presenza dell’allergene, per esempio evitando di passeggiare nei prati durante il periodo di fioritura, stando attenti a non mangiare cibi a cui si è allergici (se non siete sicuri degli ingredienti chiedete sempre!), cercando di mantenere gli ambienti domestici e di lavoro il più possibile puliti dalla polvere, etc..

Quello che spesso non si sa o viene sottovalutato è che anche la nostra alimentazione quotidiana può rivelarsi un valido aiuto per cercare di contrastare gli effetti dell’allergia. Come?

  • Cercando di evitare fenomeni di cross-reattività o reattività crociata tra allergeni ambientali ad alcuni cibi

La cross-reattività è una reazione del sistema immunitario determinata dalla combinazione di due o più allergie ed è determinata dal fatto che due sostanze, una ambientale ed una alimentare, possono contenere allergeni strutturalmente simili tra loro (panallergeni) ed innescare pertanto una reazione immunologica simile. Ad esempio chi risulta allergico alle graminacee dovrebbe fare attenzione a cibi quali frumento, melone, anguria, kiwi, pomodoro, frutta secca, pesca, albicocca. Questo non vuol dire eliminare tutti questi alimenti ma semplicemente tenere in considerazione la possibilità di una cross-reazione se, durante il periodo di fioritura delle graminacee, la persona avverte altri sintomi in seguito all’ingestione degli alimenti sopra citati (come prurito o bruciore al palato o alle labbra, gonfiore al viso, orticaria). Un’altra possibile cross reazione si ha tra il polline di betulla e alimenti come mela, pera, fragola, lampone, prugna, pesca, albicocca, sedano, carota, finocchio

  • Limitando il consumo di cibi ricchi di istamina o con effetto istamino-liberatore

Si tratta di alimenti che possono peggiorare ed amplificare i sintomi allergici aumentando il rilascio di istamina nel flusso sanguigno. Fanno parte di questa categoria: fragole, agrumi, banane, ananas, lamponi, pomodori, spinaci, frutta secca, legumi, formaggi fermentati, cioccolato, bevande fermentate (vino, birra), crostacei

  • Leggendo sempre attentamente le etichette alimentari

Durante la lavorazione industriale è possibile che alcuni allergeni possano contaminare il prodotto finale perché presenti in azienda o sulla stessa linea produttiva. L’eventuale rischio di contaminazione deve essere riportato con apposita dicitura sull’etichetta alimentare

  • Consumando alimenti più naturali possibili

È stato dimostrato che alcuni additivi chimici usati durante i processi di lavorazione industriale (addensanti, conservanti, coloranti) possono scatenare reazioni allergiche, soprattutto quando vengono consumati in grandi quantità. È quindi consigliabile scegliere alimenti che contengano meno additivi alimentari possibili (anch’essi obbligatoriamente elencati nella lista ingredienti riportata su ogni etichetta alimentare)


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