Ormai quotidianamente siamo bombardati da notizie più o meno attendibili che riguardano l’universo dell’alimentazione: diete famose o diete fai-da-te, diete disintossicanti, intolleranze alimentari per gli alimenti più disparati, sostitutivi del pasto e via discorrendo.
Mangiare in modo sano ed equilibrato è fondamentale per il mantenimento del nostro organismo in un corretto stato di salute e di conseguenza l’educazione alimentazione sta giustamente acquisendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita, ma è necessario distinguere tra ciò che è scientifico e ciò che non lo è. Soprattutto in un ambito come questo che ci riguarda di persona minimo tre volte al giorno!
La correlazione tra la dieta (cioè quello che mangiamo) e il nostro stato di benessere o malessere era già noto fin dall’antichità: nel 400 a.C. Ippocrate, il padre della medicina moderna, scriveva nel suo famoso giuramento “Lascia che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.
Ma cosa vuol dire mangiare in modo sano ed equilibrato?
Non vuol dire, come spesso erroneamente si pensa, eliminare molti dei cibi che consumiamo abitualmente e stravolgere le nostre abitudini alimentari ma significa semplicemente introdurre ogni giorno tutte le classi di alimenti nel giusto quantitativo e nelle giuste combinazioni alimentari.
Dobbiamo diventare consapevoli del fatto che le nostre scelta alimentari si ripercuotono sul nostro corpo favorendolo o, al contrario, sfavorendolo e predisponendolo ad eventuali gravi patologie quali diabete, ipertensione, ipercolesterolemia, obesità, gastrite…
Le classi di alimenti che dovremmo consumare durante la giornata sono state raggruppate dall’Istituto Nazionale della Nutrizione in sette gruppi: cereali e tuberi (pasta, pane, riso, patate…), proteine animali (carne, pesce, uova), latte e derivati (yogurt, formaggi…), legumi (fave, piselli, lenticchie, ceci, soia, fagioli), grassi da condimento (olio, burro, panna…), frutta e verdura fonti di vitamina C (arance, limoni, pompelmo, mandarini, pomodoro, fragole, kiwi…) e frutta e verdura fonti di vitamina A (carote, albicocche, zucca, peperoni, spinaci, broccoli…).
E perché dovrebbero essere consumate secondo corrette combinazioni alimentari?
Molto spesso si ignora che è fondamentale associare i cibi correttamente per consentire al nostro organismo di digerirli ed assimilarli nel modo migliore. Infatti combinazioni alimentari scorrette portano ad un prolungamento dei tempi digestivi con conseguente putrefazione e fermentazione intestinale, cattiva assimilazione dei principi nutritivi ed eccessiva produzione di scorie tossiche all’interno del corpo. Tutto questo genera una sensazione di malessere che può essere accompagnata da meteorismo intestinale, aerofagia, flatulenza, mal di pancia, sonnolenza post-prandiale, gonfiore, stanchezza. Senza considerare l’inutile spreco di energia!
Ciò succede perché cibi diversi richiedono tempi digestivi diversi, nonché diversi enzimi e condizioni digestive particolari all’interno dell’apparato gastro-intestinale. I succhi digestivi che prendono parte a questi processi sono altamente specifici in modo che ogni volta nel tubo digerente si venga a creare l’ambiente ottimale per la digestione e l’assimilazione di UNA specifica categoria di alimenti.
Queste condizioni ottimali vengono compromesse quando nello stesso pasto consumiamo per esempio carboidrati con proteine, oppure quando mischiamo diverse proteine tra di loro (ad esempio mangiare della carne e poi abbinare del formaggio a fine pasto, oppure mischiare all’interno di uno stesso piatto uova, pesce e formaggi), oppure ancora quando consumiamo grossi quantitativi di frutta a fine pasto.
Ecco di seguito alcune semplici regole per cercare di migliorare la nostra digestione e facilitare l’assorbimento e l’utilizzo del cibo che mangiamo:
- evitare di associare se possibile un primo con un secondo
- evitare di associare le diverse proteine tra di loro